Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del Diabete. È già passato un secolo dall’intuizione di Grant Banting, ricercatore canadese nato proprio oggi. Fu lui, per primo, ad ipotizzare di utilizzare estratti pancreatici per la cura del diabete di tipo 1. 

Nel 1922 il diabete si classificava alla pari del cancro in termini di “mortalità e incurabilità”. Era fatale soprattutto nei bambini e lasciava poche speranze negli adulti che avrebbero vissuto solo qualche anno di vita in più. Gli scienziati sospettavano che il pancreas producesse una particolare sostanza per aiutare a metabolizzare i carboidrati. Un organo malfunzionante come questo significava, quindi, che una persona non poteva estrarre energia dai carboidrati nel cibo. Si sarebbero presentati alti livelli di zucchero nel sangue e il corpo sarebbe stato privato dell’energia necessaria alla sopravvivenza.  

Proprio in quel 1922, seguendo la storia, un giovane scienziato riferì di avere avuto successo nel trattamento del diabete su un ragazzo di 14 anni. Aveva usato una sostanza secreta dal pancreas: l’insulina. Ciò rappresenta una delle tre più importanti scoperte della medicina insieme a vaccini e penicillina. Non è un caso, allora, che milioni di persone siano state salvate grazie a questa straordinaria intuizione.

Dal 1922 al 2022 le insuline sono diverse da quelle isolate da Banting. Oggi sono basali e o ultrarapide. Esistono sistemi di infusione che permettono una maggiore compliance da parte dei pazienti e nuove tecnologie di infusione e monitoraggio. Si affacciano all’orizzonte pancreas artificiali. Si ipotizzano insuline da somministrare una volta a settimana e si studia addirittura la somministrazione per via orale.

Un 14 novembre da ricordare

Ogni 14 novembre non ricorre solo l’anniversario della Giornata mondiale del diabete. Si può ricordare anche la collaborazione di tutti gli scienziati impegnati in queste scoperte. Biologi e chimici che sviluppano un farmaco, nutrizionisti impegnati nella prevenzione, medici coinvolti nelle campagne di screening e in prima linea per curare i pazienti, farmacisti attivi nella distribuzione dei farmaci e nell’organizzazione di campagne d’informazione scientifica, ingegneri intenti a realizzare nuove tecnologie diagnostiche. Questo e molto altro diventa possibile, nella scienza, quando le aziende, grandi o piccole che siano, presentano tanti dipartimenti che offrono tantissime opportunità di lavoro per laureati in materie scientifiche.

Dal diabete ancora oggi non si guarisce, ma si può certamente cercare di prevenirlo o di tenerlo dentro dei precisi limiti, evitando danni a reni, retina, nervi e cuore. Fortunatamente la scienza non si ferma. Come un vortice di energia, a 100 anni dalla scoperta dell’insulina tutti gli scienziati, raggruppati in un unico grande team, tengono viva quella stessa passione nata nel lontano 1922 per fare spazio a nuove sfide, nuovi stimoli e nuove soluzioni per la salute pubblica.