Siamo onesti. Al di là dei dubbi per un CV, il mondo del lavoro è attualmente molto competitivo. Non è semplice per un neolaureato trovare un lavoro, specie se lo cerca nella stessa città in cui è nato o si è formato. In molti settori scientifici e per alcuni lavori in aziende maggiormente competitive la domanda è molto più alta rispetto all’offerta. Solo chi è più preparato e pronto rispetto agli altri riesce ad emergere. Attenzione: per preparato si intende aver capito cosa cerca l’azienda in uno scienziato. Non si intende, invece, avere un voto di laurea elevato.

In ogni caso, uno dei primi passi da compiere per ottenere un lavoro riguarda la stesura di un curriculum. Scriverlo in modo completo, mirato ed efficace sembra essere sempre un compito noioso, oltre che un ostacolo insormontabile. Ma lo sai che il 90% dei CV non viene neppure letto o visionato? Oppure, sai che un recruiter spende meno di 10 secondi per scartarne uno? 

Dubbi sul CV?

Prima di iniziare a scriverlo, è importante capire cosa cerca l’azienda in uno scienziato. Cosa apprezza e cosa porta un recruiter a scartare un CV? Cosa cerca un recruiter? Nonostante ci siano anche dei buoni tool online per ottenere un CV perfetto, non basta basarsi solo su queste pagine. Il problema maggiore riguarda, infatti, le decine e decine di articoli e form online zeppi di consigli personali su cosa fare, molto diversi l’un l’altro. 

Spesso si mandano tantissimi CV senza avere nessun feedback. Si attende e, non sapendo come fare, se ne continuano a mandare altri. Intanto, non si ha la possibilità di creare l’occasione per ottenere un colloquio di lavoro. Come se non bastasse, non lavorando, si ha una perdita netta sul proprio guadagno mensile: più passa il tempo senza lavoro, maggiore è la somma di denaro persa (un esempio pratico: passare 6 mesi senza guadagnare uno stipendio, comporta una perdita di oltre 8.000 euro).

Nonostante ci siano degli ottimi tool online per creare un CV, il motivo per cui è così difficile scriverne uno è che la maggior parte delle pagine web indicate propone dei consigli generali e non utili a chi ha una formazione scientifica. Sembrano essere molto personali, basati quindi sull’esperienza personale di chi li scrive e non su risultati specifici di ricerca nel settore indicato. 

Quale potrebbe essere la soluzione?

Per esempio, deve contenere tutta la propria esperienza in laboratorio? E la tesi di laurea sperimentale? Quale formato conviene utilizzare? Deve essere di una pagina al massimo o non più di 3? Quali informazioni inserire e come presentarle? Vanno inseriti le presentazioni a conferenze o gli articoli scientifici?

Questo è solo uno dei motivi che ci ha portati a creare Bridge program, un corso unico in Italia tramite il quale imparare cosa cerca un’azienda in uno scienziato, oltre che mostrarti tutte le possibilità di cui disponi in quale tale.