Sin dal liceo Ivana ha cominciato a maturare una passione per la biologia, lo sviluppo scientifico di farmaci e l’insegnamento. Lavorare in università e diventare una Professoressa ordinaria sarebbe un sogno. Significherebbe concretizzare la sua aspirazione massima. Anche Alessandra, collega e cara amica di Ivana, è sempre stata appassionata alle tecnologie e alla farmacia. L’idea di lavorare all’università non le dispiace, ma sceglierebbe sicuramente una carriera più agevole in azienda.
Il lavoro scientifico dopo l’università
Ivana e Alessandra parlano tanto, tra una lezione e l’altra, di cosa faranno dopo la laurea. Pur avendo qualche paura, si confrontano sui pro e i contro del lavoro futuro. Laureata in Farmacia, Ivana non aspetta molto prima di accettare un contratto di 3 mesi all’università, con uno stipendio di circa 950€ euro al mese. Alessandra invece, pur dispiaciuta di dover lasciare l’università, decide di andare in azienda con un contratto di 12 mesi a 1300€.
Sei mesi dopo Ivana è già senza contratto. Da un po’ lavora gratuitamente, aspettando il rinnovo del contratto che le è stato promesso. Viceversa Alessandra, soddisfatta per le sue scelte, inizia ad adattarsi alla vita in azienda. Solo un anno dopo, ad Ivana viene finalmente proposto un nuovo contratto all’università. Lavorerà per altri 6 mesi con le stesse condizioni del primo (950€ al mese). Anche Alessandra festeggia però un nuovo incarico: il tanto atteso contratto a tempo indeterminato a 1500€ al mese!
Per i successivi 5 anni sempre la stessa storia: Ivana continua a lavorare in modo discontinuo all’università, arrotondando con lezioni private, mentre Alessandra continua ad ottenere altre promozioni. Adesso dirige un gruppo di ricerca di 5 persone presso una nota casa farmaceutica. Non sente neanche la mancanza di una vita da professoressa universitaria. Adesso è orgogliosissima di aver comprato casa grazie al mutuo, oltre a i soldi già messi da parte durante questi anni di inizio carriera. Al contrario, Ivana sta passando dei momenti bui: ha dovuto lasciare l’università da qualche mese. Sente di aver tradito il tuo sogno, ma era davvero difficile continuare a vivere a quelle condizioni. Vede una labile speranza all’orizzonte perché da poco una sua collega più grande ha ottenuto una posizione a tempo indeterminato ma alla soglia dei 40 anni…
Cosa possiamo imparare dalle nostre esperienze?
Ci sono tanti fattori che influiscono nella decisione di rimanere in università o trovare un lavoro in azienda. Per alcuni l’università e il diventare professori universitari rappresenta un sogno. Per altri è solo un lavoro come un altro. Se il tuo sogno è quello di lavorare in università, segui il tuo sogno pur sapendo che potrebbero volerci una decina di anni o più prima di ottenere una posizione stabile e uno stipendio decente e fisso. Se però hai altri obiettivi o più sogni e preferisci ricevere uno stipendio più alto e non ti va di aspettare a lungo, tieni le porte aperte e guarda alle tantissime opportunità nel mondo aziendale e fuori dall’università.
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Salve, grazie per la prospettiva interessante. Dopo il dottorato (matematica), ho passato circa 4 anni da precario, tra un assegno di ricerca e l’altro. Passando attraverso tanta disoccupazione. La prospettiva di lasciare del tutto la ricerca mi angoscia ad essere sincero, e onestamente non saprei da dove cominciare. Come si fa a trovare lavoro nel settore ricerca? Ci sono opportunità per un dottore di ricerca in matematica? Da dottorato, ho qualche vantaggio rispetto ad un laureato?
Grazie,
Giulio
Ciao Giulio,
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Col dottorato, hai qualche vantaggio rispetto alla sola laurea, soprattutto se ti giochi bene le tue carte. Per esempio, se mostri nel tuo CV che sai guidare un team, risolvere problemi e conflitti. Ti invitiamo ad accedere gratuitamente a Bridge per vedere come puoi ottenere un vantaggio a partire dal tuo CV.
Il team di S2I